La liturgia della Parola è all’insegna delle chiamate: da Isaia a Paolo, da Pietro agli Apostoli. Questi ultimi, forti della conoscenza di Cristo risorto, vanno ad annunciare il Vangelo. Conoscere Dio e il Signore Gesù è necessario ai cristiani per diventare veri testimoni.
«MAESTRO, SULLA TUA PAROLA GETTERÒ LE RETI»
SAN Paolo, scrivendo ai Corinzi (II Lettura) riconosce di non essere degno della chiamata di Dio a divenire, insieme agli altri apostoli, testimone della risurrezione di Gesù: ha infatti perseguitato la Chiesa di Dio. Anche Isaia, narrando la sua vocazione (I Lettura), fa una confessione simile: di fronte alla santità di Dio che gli si rivela, deve ammettere di essere un uomo dalle labbra impure. Analoga è l’esperienza di Pietro, narrataci da Luca (Vangelo). Dopo che la santità di Gesù gli si è manifestata attraverso il segno della pesca miracolosa, non può che gettarsi alle sue ginocchia confessando: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore».
Al contrario Gesù, anziché allontanarsi, chiama Pietro a seguirlo, promettendogli un futuro diverso: diventerà pescatore di uomini. Come la potenza della sua parola ha trasformato reti vuote in reti piene, così potrà trasformare la vita di Pietro e dei suoi compagni. Pietro dovrà però fidarsi: a riempire le reti, infatti, è stata sì la potenza della parola di Gesù, ma anche l’obbedienza della sua fede.
Fr Luca Fallica, Comunità SS. Trinità di Dumenza
«GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE»
IL tema della XXVII Giornata del malato (11 febbraio) parla di gratuità, così come Gesù la chiede nel Vangelo di Matteo: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8). Pensare gratis è un segno distintivo dell’essere e del cristiano, in forte contrasto con la mentalità dominante che tende di ridurre tutto a tornaconto.
Gesù ci ricorda anzitutto che abbiamo ricevuto gratuitamente, quindi solo chi prende coscienza del dono di Dio può offrire al fratello senza chiedere nulla in cambio.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno viene da Dio e come un’unica famiglia siamo chiamati a condividerlo. Con una particolare attenzione verso i più deboli e vulnerabili, i poveri di salute, i sofferenti. Verso di loro abbiamo l’obbligo evangelico della cura.
Tutti siamo chiamati a vivere la gratuità: il malato, che offre la sua sofferenza; l’operatore sanitario che offre la sua professionalità; il volontario che offre il suo tempo; la comunità cristiana che si rende presente nella preghiera e nella vicinanza, come comunità sanante.
Anche le strutture sanitarie cattoliche sono chiamate ad una profonda revisione della loro missione, secondo le logiche di giustizia evangelica che ne qualificano l’operare, sia nelle zone più avanzate come in quelle più disagiate del mondo.
La celebrazione solenne di questa giornata avviene in India, per ricordare la testimonianza di santa Teresa di Calcutta (1910-1997), che non cessò mai di ripetere che «la più terribile delle malattie che possa mai colpire un essere umano è di non avere nessuno vicino a sé per essere amato. Senza un cuore pieno d’amore e delle mani generose è impossibile guarire un uomo malato di solitudine».
Don Massimo Angelelli, Direttore Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute,CEI
PICCOLI GESTI DI SOLIDARIETÀ
Piccoli gesti di solidarietà possono aiutare i carcerati a prender parte alla Messa con il foglio liturgico La Domenica. Versate la vostra offerta sul CC postale n. 107.201.26, intestato a La Domenica, Piazza San Paolo, 14 – 12051 Alba (CN).
Preghiera dei fedeli
C- Fratelli e sorelle con gli stessi sentimenti con i quali Gesù ha percorso le strade di questo mondo, anche noi facciamoci carico delle fatiche e delle speranze nostre e dell’intera umanità.
Preghiamo insieme dicendo: Accogli, Signore, la nostra preghiera.
1. Per tutti i cristiani, perché in ogni luogo e in ogni situazione rendano credibile il Vangelo attraverso il loro impegno a favore di tutto ciò che è vero, giusto e buono, preghiamo:
2. Per il Papa e per tutti coloro che, per una speciale vocazione, sono stati posti alla guida del popolo di Dio, perché svolgano con coraggio, tenacia e mitezza la loro missione, preghiamo:
3. Per quanti sono profondamente segnati dalla malattia o dall’infermità, perché il mistero della croce, che essi vivono nella propria carne, sia illuminato dalla fede e dalla fraterna carità, preghiamo:
4. Per la nostra comunità cristiana perché sia luogo dove, per la potenza dello Spirito Santo, la parola di Dio si faccia carne nella testimonianza di un’autentico e vicendevole amore, preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C – Padre misericordioso, quando la strada si fa oscura e i nostri passi incerti, vieni in nostro aiuto con la luce e la forza del tuo Santo Spirito perché possiamo continuare con coraggio il nostro cammino sulle orme del tuo Figlio Gesù. Egli vive regna nei secoli dei secoli.
A – Amen
V SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
11 L Gioisca il Signore per tutte le sue creature. Basta toccare le frange del mantello di Gesù per essere guariti: la folla accorre con questa certezza e il Signore non disdegna nessuno. È il segno della sua salvezza. B.V. Maria di Lourdes (m.f.); S. Sotera; S. Pasquale I. Gen 1,1-19; Sal 103,1.5-6.10.12.24; Mc 6,53-56.
12 M O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!Gesù rimprovera i farisei preoccupati di un culto fatto di riti esteriori, ma vuoto di fede e di amore. Sono osservanti della Legge, ma non devoti a Dio. Ss. Martiri di Abitene; S. Benedetto di Aniane; B. Ombelina. Gen 1,20 – 2,4a; Sal 8,4-9; Mc 7,1-13.
13 M Benedici il Signore, anima mia! Il Signore richiama l’attenzione sulla verità profonda del nostro cuore da cui escono i pensieri che conducono all’azione. Non è importante cosa si mangia, ma cosa esce dal nostro cuore. S. Martiniano; S. Benigno; B. Giordano di Sassonia. Gen 2,4b-9.15-17; Sal 103,1-2.27-30; Mc 7,14-23.
14 G Ss. Cirillo e Metodio patroni d’Europa. Festa (bianco). Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. I discepoli di Cristo non vanno da soli, ma sempre insieme, per proteggersi, sostenersi e testimoniare il valore della comunità. Vanno perché sanno che il lavoro per la messe è senza fine. I santi Cirillo e Metodio gettarono le basi di una vera cultura cristiana e popolare. S. Valentino; S. Vitale. At 13,46-49; Sal 116,1-2; Lc 10,1-9.
15 V Beato l’uomo a cui è tolta la colpa. Gesù Cristo è il Verbo del Padre che ridona la parola al sordomuto: lo tocca e lo guarisce. Tutto è molto concreto perché il corpo del Signore è sacramento di salvezza. Ss. Faustino e Giovita; S. Claudio de La Colombière. Gen 3,1-8; Sal 31,1-2.5-7; Mc 7,31-37.
16 S Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Gesù Cristo moltiplica il pane per la folla affamata, dividendolo fra i presenti: il suo gesto di spezzare il pane diventa profezia dell’Eucaristia. S. Giuliana; B. Giuseppe Allamano; B. Nicola Paglia. Gen 3,9-24; Sal 89,2-6.12-13; Mc 8,1-10.
[17 D VI Domenica del T.O. / C (Ss. Sette Fondatori dell’Ordine dei Servi della B.V. Maria) Ger 17,5-8; Sal 1,1-4.6; 1 Cor 15,12.16-20; Lc 6,17.20-26].
Elide Siviero
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Padre, che hai fatto ogni cosa (698); Tutta la terra canti a Dio (748).
Salmo responsoriale: G. Assandri. Ritornello: Popoli tutti, battete le mani (106).
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705).
Comunione: Tu sei la mia vita (732); Come unico pane (628).
Congedo: Madre del Salvatore (584).
ACCOMPAGNAMENTO
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