Oggi il Vangelo ci propone la parabola del figliol prodigo. Il Signore Dio è buono e paziente. Egli invia il Figlio suo non per coloro che si credono giusti, ma per coloro che si riconoscono peccatori. Il nostro ritorno sarà per lui una festa.
«SE UNO È IN CRISTO, È UNA CREATURA NUOVA»
SAN Paolo afferma che «se uno è in Cristo, è una creatura nuova», lascia perdere le cose vecchie e si aggrappa a quella novità portata dal Signore: una vita piena e riconciliata nell’amore (II Lettura). La riconciliazione non è mai a senso univoco: necessita di una persona che la dona e un’altra che la accoglie, altrimenti resta sterile. La parabola del Padre misericordioso e dei due figli ne è un esempio luminoso: da una parte c’è il Padre che accoglie i due figli e dall’altra ci sono i figli: il minore, che nell’abbraccio di misericordia, si rende conto del male fatto e si lascia riaccogliere, mentre il figlio maggiore si chiude nei suoi preconcetti e non accetta il perdono, cosicché l’offerta del padre di rientrare crolla.
Sono i due modi con i quali ogni uomo può porsi dinanzi al perdono di Dio: o lasciarsi avvolgere da questo infinito e paterno amore, o rimanere inerte a cercare di capire una logica che non potrà mai essere compresa con le teorie umane. Tuttavia, se ci si lascia plasmare da questo affetto, si comprende che il vero imperativo che cambia la vita è l’amore, non l’imposizione o la legge.
Tiberio Cantaboni
ELEMOSINA: GESTO DI CONDIVISIONE
RIFLETTIAMO sull’elemosina con don Valeriano Pomari, parroco di Licinella-Paestum in provincia di Salerno.
Cos’è l’elemosina? L’elemosina rende visibile, attraverso un’azione concreta, quella dinamica della Carità che trova la sua ragione nel voler essere di Cristo facendosi prossimi ai fratelli che sono nella necessità.
È un gesto? L’elemosina non è solo dare qualcosa, ma condividere, cioè dividere con qualcuno quanto possiedo, beni materiali ma non solo, per restituirgli quella dignità che la condizione della sua vita non gli permette di avere.
Con l’elemosina diamo un po’ di noi stessi e diventiamo, nella semplicità del nostro gesto, espressione dell’amore fecondo di Dio che raggiunge la vita delle sua creature attraverso la nostra carità, come ci ricorda Papa Francesco «le opere di misericordia continuano a rendere visibile la bontà di Dio» (Cfr Misericordia et Misera, 18).
A chi? Le opere di misericordia corporali (dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti) e spirituali (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti) sono azioni caritatevoli con le quali sopperiamo alle necessità di ordine fisico e spirituale del prossimo.
«Tra queste opere, fare l’elemosina ai poveri è una delle principali testimonianze della carità fraterna: è pure una pratica di giustizia che piace a Dio» (Cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2447).
Lucia Giallorenzo
RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA
Universale: Per i medici e il personale umanitario presenti in zone di guerra, che rischiano la propria vita per salvare quella degli altri.
Dei Vescovi: Perché con la sua Parola il Crocifisso-Risorto accenda nei cuori l’entusiasmo per la missione.
Mariana: Con Maria possiamo vivere fedelmente gli impegni del nostro Battesimo.
Preghiera dei fedeli
C- Fratelli e sorelle, quando cerchiamo il Signore, egli ci risponde e ci libera da ogni timore. Questa certezza ci permette di rivolgere al Padre la nostra preghiera, confidando nella sua misericordia.
Preghiamo insieme, dicendo: Mostraci, Signore, la tua misericordia.
1. Per il Santo Padre, Papa Francesco, i vescovi e tutti i ministri della Chiesa: come ministri della misericordia, sappiano accogliere e ascoltare quanti si accostano a loro per ricevere il conforto del Signore. Preghiamo:
2. Per chi non riesce a perdonare: l’esempio del figlio maggiore della parabola li spinga a non vivere chiusi nei propri schemi e nei propri risentimenti, ma a fare il primo passo verso una rinnovata accoglienza. Preghiamo:
3. Per i catecumeni, che si preparano a ricevere i sacramenti: si aprano alla grazia della conversione e dell’adesione a Cristo. Preghiamo:
4. Per le nostre comunità: le inevitabili difficoltà di rapporto non siano occasione per elevare muri invalicabili, ma passaggi necessari per purificare e rendere migliori i rapporti interpersonali. Preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C – Dio di misericordia infinita, che mai ti stanchi di accogliere i tuoi figli dispersi, accogli con paternità la nostra filiale preghiera e mostraci la tua misericordia; fa’ che, sapendoci da te amati, possiamo aprirci all’accoglienza reciproca. Per Cristo nostro Signore.
A – Amen
IV SETTIMANA DI QUARESIMA
01 L Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. Un pagano, funzionario del re, ricorre a Gesù per la guarigione del figlio moribondo. Gesù lo rassicura: «Tuo figlio vive »; il funzionario «crede alla sua parola» e la guarigione è immediata. S. Maria Egiziaca; S. Ugo di Grenoble; S.Gilberto. Is 65,17-21; Sal 29,2.4-6.11-13; Gv 4,43-54.
02 M Dio è per noi rifugio e fortezza. L’attenzione non è sulla guarigione; nessuna parola sulla fede del guarito. Tutta l’attenzione è sul “sabato”, giorno del Signore, del quale Gesù dispone perché “Figlio”, consapevole della sua identità divina. S. Francesco da Paola; S. Abbondio; B. Elisabetta Vendramini. Ez 47,1-9.12; Sal 45,2-3.5-6.8-9; Gv 5,1-16.
03 M Misericordioso e pietoso è il Signore. Gesù afferma la sua uguaglianza con Dio: il Figlio fa quello che fa il Padre; il Padre ha delegato al Figlio il potere di giudicare. S. Sisto I; S. Luigi Scrosoppi; B. Gandolfo da Binasco Sacchi. Is 49,8-15; Sal 144,8-9.13-14.17-18; Gv 5,17-30.
04 G Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Gesù conferma le sue parole con tre testimonianze: Giovanni Battista, «lampada che arde e splende»; le opere, che il Padre gli ha dato di compiere; le Scritture. S. Isidoro; S. Francesco Marto; S. Gaetano Catanoso. Es 32,7-14; Sal 105,19-23; Gv 5,31-47.
05 V Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato. I parenti e altri pensano di sapere chi è Gesù, ma la loro conoscenza non può raggiungere la sua origine divina. Solo Gesù conosce la sua derivazione dal Padre che lo ha mandato. S. Vincenzo Ferrer; S. Irene; S. Giuliana. Sap 2,1a.12-22; Sal 33,17-22; Gv 7,1-2.10.25-30.
06 S Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio. La folla si interroga sull’origine divina di Gesù, cosi i suoi capi; Nicodemo si appella alla Legge; le guardie sono stupite dalla sua parola. Solo la fede può portare a conoscere chi è davvero Gesù. S. Pietro da Verona; B. Caterina da Pallanza; S. Prudenzio. Ger 11,18-20; Sal 7,2-3.9-12; Gv 7,40-53.
[07 D V Domenica di Quaresima / C (S. Giovanni Battista de la Salle) Is 43,16-21; Sal 125,1-6; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11].
Tarcisio Stramare, osj
Oggi viene celebrata nel Tempio san Paolo di Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de “La Domenica”.
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Apri le tue braccia (490); Come un padre (492).
Salmo responsoriale: da Il canto del Salmo Responsoriale (ElleDiCi 2011). Ritornello: Benedirò il Signore in ogni tempo (101).
Processione offertoriale: O Signore, raccogli i tuoi figli (697).
Comunione: Passa questo mondo (702); Signore, tu mi scruti e mi conosci (729).
Congedo: Quello che abbiamo udito (710).
ACCOMPAGNAMENTO
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