La liturgia pone l’accento sulla Pasqua ormai vicina e invita alla gioia. Israele tornerà dall’esilio. Il dialogo tra Gesù e Nicodemo ci fa comprendere che in Gesù innalzato sulla croce si compiono le profezie e si rivela il grande amore di Dio per l’umanità (“il mondo”).
«DIO HA MANDATO IL FIGLIO PERCHÉ IL MONDO SIA SALVATO»
NELLA IV domenica di Quaresima risuona nella Chiesa l’acclamazione: «Laetare», che significa: «Rallegrati». La liturgia oggi ci offre numerosi motivi di gioia. Rallegriamoci perché il Signore ispira gli stranieri e i pagani, come il re Ciro per liberarci dalle nostre infedeltà e abomini (I Lettura). Esultiamo nel Signore perché nonostante camminiamo nel peccato, il Signore ha deciso di salvarci gratuitamente indicandoci la via da seguire: la gratuità (II Lettura). Gioisca il popolo santo dei battezzati perché la luce scioglie le tenebre (Vangelo), il nostro Dio non teme di abitare gli abissi del nostro cuore, anzi desidera sedere accanto a noi lungo i fiumi di Babilonia e purificarci dai nostri peccati, a far festa per le nostre piccole conquiste.
Noi ci rallegriamo per la nostra salvezza, e facciamo bene, ma capiremo mai il senso profondo di quel: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito»? Che il Signore ci faccia intuire che Egli ci ama già prima delle nostre opere buone ma anche dopo i nostri peccati, perché siamo così preziosi ai suoi occhi da mandarci il suo Figlio, l’Amato.
Fr. Gianfranco Tinello, OFMCap
INVOCHIAMO IL NOME DEL SIGNORE
OGNI preghiera cristiana inizia invocando il Nome del nostro Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Non è solo un modo fra gli altri di invocare il Signore, ma è il modo più autentico, che ci ricorda l’opera stupenda di Dio per la nostra salvezza. San Paolo afferma: «Chiunque invocherà il Nome del Signore sarà salvato» (Rm 10,13).
E il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega: «Il suo Nome è il solo che contiene la Presenza che esso significa. Chiunque invoca il suo Nome accoglie il Figlio di Dio che lo ha amato e ha dato se stesso per lui» (CCC n. 2666).
Quest’anno La Domenica ha iniziato un percorso alla scoperta dei nomi che nei Vangeli vengono attribuiti a Gesù. Siamo infatti consapevoli che quanto più si comprende che in Cristo è svelato il Nome di Dio, tanto più se ne scoprono l’identità e, di conseguenza, la grazia e la salvezza che nel suo Nome sono offerte all’umanità intera.
Non si tratta di una sola conoscenza intellettuale, ma di rendersi conto che il cristiano, agendo nel nome di Cristo, opera con la medesima efficacia, perché la potenza di questo santo Nome pervade la vita: «Nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti, imporranno le mani ai malati ed essi guariranno» (Mc 16,17).
Invocare il Nome di Gesù, secondo Origene, infonde anche una dolcezza meravigliosa nell’animo, assicura la purezza della vita, ispira sentimenti di umanità, generosità e mitezza (Contra Celsum I, cap. 67). È il Nome che pervade la mente e il cuore di chi lo invoca e rende presente la salvezza che Dio ci ha donato.
Tiberio Cantaboni
TESTO DA MEDITARE
Preghiera al SS. Nome di Gesù
«O Dio, nell’incarnazione del tuo Verbo hai posto fondamento all’opera della salvezza del genere umano: concedi la tua misericordia al popolo che la implora, perché tutti riconosciamo che non c’è altro nome da invocare per essere salvati se non quello del tuo unico Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli».
(Colletta al Santissimo Nome di Gesù, 3 gennaio. Dal Messale Romano).
Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, innalziamo fiduciosi la nostra preghiera a Dio Padre, che ci ha inviato il suo Figlio per la salvezza dell’umanità.
Con spirito di fede diciamo: Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.
1. Per i pastori della Chiesa, perché sappiano condurre il popolo loro affidato unendo la fedeltà al Vangelo e all’ascolto delle istanze della società. Preghiamo:
2. Per coloro che hanno responsabilità nella società civile, perché sappiano accogliere la luce del Vangelo la cui sapienza può illuminare e fecondare ogni cultura. Preghiamo:
3. Per i sofferenti, perché godano dell’attenzione di tanti cristiani che traducono la fede con la gratuità delle buone opere. Preghiamo:
4. Per noi qui riuniti, perché sostenuti dai sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione possiamo essere rinnovati sempre dall’amore di Dio riversato nei nostri cuori. Preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C – O Padre, Dio di bontà e di misericordia, ascolta le suppliche che il tuo popolo ti innalza, illumina ancora i battezzati con la luce del tuo Spirito, affinché guardino al Salvatore del mondo, Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
A – Amen.
IV SETTIMANA DI QUARESIMA
12 L Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. Sembra che il Signore voglia farci comprendere quanto la fede sia fondamentale nella vita. Senza di essa non si costruisce nessun edificio spirituale. È la condizione essenziale per accedere alla misericordia divina. Più ci fidiamo di essa, più ne riceviamo benefici. S. Massimiliano; S. Innocenzo I; B. Fina. Is 65,17-21; Sal 29,2.4-6.11-13; Gv 4,43-54.
13M Dio è per noi rifugio e fortezza. La carità non ha vincoli di orari, giorni o luoghi. Il Signore mostra il suo amore per noi anche di “domenica”, nel momento più sacro e riservato a Lui. Egli vuole guarirci integralmente e non si lascia condizionare dai nostri schemi. S. Sabino; S. Cristina; S. Ansovino. Ez 47,1-9.12; Sal 45,2-3.5-6.8-9; Gv 5,1-16.
14 M Misericordioso e pietoso è il Signore. Il Padre e il Figlio sono una cosa sola. Quanto è stato difficile per i contemporanei di Gesù riconoscere in Lui non solo il Messia, ma anche la sua natura divina e umana allo stesso tempo. A distanza di secoli anche per noi ciò è ancora uno scandalo? S. Matilde; S. Paolina; B. Giacomo Cusmano. Is 49,8-15; Sal 144,8-9.13-14.17-18; Gv 5,17-30.
15 G Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Gesù dice: «Voi non venite a me per avere la vita» (5,40). Questo è vero oggi come allora, quando il Signore passava su questa terra. Sembra sia difficile per l’uomo andare verso Cristo, perché costa sacrificio accogliere la sua Parola. Però, sappiamo che senza di Lui non vi è vita eterna. S. Zaccaria; S. Luisa de Marillac; B. Artemide Zatti. Es 32,7-14; Sal 105,19-23; Gv 5,31-47.
16 V Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato. Il Signore vuole renderci felici, vuole per il noi il massimo del bene. Purtroppo, l’uomo tende a fare di testa propria, a rimanere chiuso nel suo piccolo e comodo mondo piuttosto che lasciarsi afferrare da Cristo. Ss. Ilario e Taziano; S. Eriberto; B. Giovanni Sordi. Sap 2,1a.12-22; Sal 33,17-22; Gv 7,1-2.10.25-30.
17 S Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio. L’uomo ha sempre preconcetti e schemi ben definiti nella sua mente. Non accetta che il Signore possa sconvolgere queste strutture mentali e offrire sorprese. La sua misericordia non ha limiti e si muove con fantasia creativa nella vita dell’umanità. Al di là delle nostre limitate attese. S. Patrizio; S. Geltrude; B. Corrado. Ger 11,18-20; Sal 7,2-3.9-12; Gv 7,40-53.
[18 D V Domenica di Quaresima / B (S. Cirillo di Gerusalemme) Ger 31,31-34; Sal 50,3-4.12-15; Eb 5,7-9; Gv 12,20-33].
Nicola Gori
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Soccorri i tuoi figli (500); Tu sei come roccia (745).
Salmo responsoriale: Ritornello: M° A. Parisi; L’anima mia ha sete (104).
Processione offertoriale: Signore, fa’ di me uno strumento (762).
Comunione: Se tu mi accogli (501); Mistero della Cena (678).
Congedo: Gerusalemme (448).
ACCOMPAGNAMENTO
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