L’umile ascolto della Parola di Dio, l’adesione alla sua volontà, l’obbedienza della fede: ecco le condizioni per ricevere e rivivere la grazia del Natale. Il nostro modello è la Vergine Maria, nel cui grembo purissimo il Verbo di Dio si riveste di carne per virtù dello Spirito Santo.
GIUSEPPE L’UOMO CHE SI APRE AL “SOGNO DI DIO”
Siamo prossimi alla celebrazione del Natale e la liturgia ci sollecita a fissare lo sguardo sull’Atteso, di cui ci viene svelato il nome segreto: Emmanuele, il Dio-con-noi. Per Giuseppe (Vangelo) si compie ciò che profeticamente era stato annunciato ad Acaz, tramite Isaia (I Lettura). Fissare lo sguardo sul Veniente, tuttavia, significa anche comprendere chi vogliamo essere noi davanti a lui, qual è il nostro modo di accoglierlo. La liturgia ci aiuta a rispondere a questi interrogativi mettendo a confronto Acaz con Giuseppe. Acaz non vuole il segno perché intende rimanere autonomo nelle decisioni da prendere. Si fida solo dei propri giudizi. Al contrario Giuseppe, nella sua difficile situazione, da una parte «considera» cosa fare, dall’altra si apre al sogno di Dio. Ragiona, ma aprendo la sua intelligenza e il suo cuore ai criteri di discernimento di Dio. Capisce allora la straordinaria vocazione di Maria e qual è anche la missione alla quale il Signore lo chiama. Riconoscere la vicinanza dell’Emmanuele significa comprendere la propria vita come vocazione. Anche ciascuno di noi è, come scrive san Paolo ai Romani (II Lettura), «amato da Dio e santo per chiamata»!
fr Luca Fallica, Comunità SS. Trinità di Dumenza
Il presepio: incanto nei piccoli, timore nei potenti
Il Presepio (dal latino praesepe = greppia, mangiatoia) si diffuse in Italia dal XIII sec., quale espressione di un sentimento religioso popolare, ma le sue radici affondano nel Vangelo. Luca dice che Maria «diede alla luce il suo Figlio… e lo pose nel presepio». L’angelo ai pastori: «Troverete un Bambino adagiato nel presepio ». I pastori «trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino adagiato nel presepio» (2,7-16). Matteo poi narra la venuta dei Magi (2,8-11). Tutti convergono a Betlemme. Francesco d’Assisi nel suo pellegrinaggio in Terra Santa andò a Betlemme e grande fu il suo incanto nel contemplare il luogo della nascita del Salvatore. Egli amava il Natale più di tutte le altre feste e questo amore gli ispirò il primo “presepio eucaristico” vivente della storia a Greccio nel 1223. L’umiltà della carne adagiata nel presepio di Betlemme (= Casa del pane) richiama l’umiltà dell’altare, dove lo stesso Figlio di Dio si fa vera carne nel pane eucaristico. Ma è destino del Presepio suscitare in alcuni incanto e in altri timore. I piccoli si incantano sempre davanti a un presepio: il Bambinello parla al loro cuore. Alcuni adulti, però, ne hanno paura. Una paura antica, conosciuta già da Erode. Paura di un presepio, di una poesia o di un canto natalizio. Ci si nasconde dietro la laicità (= laicismo) dello Stato o il (falso) rispetto per le altre religioni. Anche Satana ha paura del Bambino… Altri invece si lasciano ingannare dalle luci e dal consumo, dimenticando il Festeggiato. E tu, nel presepio di casa tua, accanto a chi potresti metterti? E quale dono puoi offrire al Bimbo che nasce anche per te?
p. Giovanni Crisci, Frate cappuccino
Preghiera dei fedeli
C – Fratelli e sorelle, siamo ormai alle porte del Natale. Disponiamoci ad accogliere con gratitudine il mistero dell’Incarnazione di Gesù ed eleviamo a Dio le nostre suppliche.
Lettore – Preghiamo insieme con fiducia: ] Rivelaci, Padre, il tuo volto.
1. Per la Chiesa, affinché celebri il Natale con il cuore accogliente e umile di Maria, con l’obbedienza e la giustizia di Giuseppe, con la fede e lo stupore dei pastori, noi ti preghiamo.
2. Per i popoli e le strutture sociali, affinché si lascino raggiungere dalla luce del Figlio di Dio che viene, così da aprirsi ai nuovi orizzonti della comunione e del perdono di Dio, noi ti preghiamo .
3. Per coloro che sono indifferenti alla fede o si abbandonano al peccato e al vizio, affinché sollevino lo sguardo per incontrare il luminoso sorriso di Dio che ama e perdona, noi ti preghiamo.
4. Per noi che incontriamo il Figlio di Dio nella Parola e nell’Eucaristia, affinché lo accogliamo sempre con gratitudine per potere ridonare, a chi incontriamo, la sua pace e la sua gioia, noi ti preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C – Questo ti chiediamo, o Padre. Sappiamo che per molti il Natale giungerà in mezzo a dolore, violenza e tristezza. Sostieni in noi, che tanto abbiamo ricevuto, un cuore riconoscente e pronto a condividere. Per Cristo nostro Signore.
A – Amen.
III settimana del Tempo di Avvento – III settimana del Salterio
23 LU S. Giovanni da Kety; S. Vittoria 24 MA S. Delfino; S. Irma Ottava di Natale – I settimana del Salterio
25 ME Natale del Signore (solennità, bianco); S. Anastasia; S. Eugenia 26 GI Ottava di Natale; S. Stefano (festa, bianco); B. Secondo Pollo; S. Zosimo
27 VE Ottava di Natale; S. Giovanni ap. ev. (festa, bianco); S. Fabiola; S. Teodoro
28 SA Ottava di Natale; Ss. Innocenti martiri (festa, bianco); S. Gaspare del Bufalo
29 DO Domenica della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe / A (festa, bianco); Domenica fra l’Ottava di Natale I settimana del Salterio
Salmo responsoriale e accompagnamento