Dio è paziente. Gli avvenimenti personali e pubblici possono diventare occasione per una riflessione, per cambiare i nostri pensieri, i nostri desideri e le nostre scelte operative. A ognuno Dio dà la sua opportunità. – Oggi celebriamo la XXVII Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri.
CONVERTITEVI: «IL REGNO DEI CIELI È VICINO»
RIMANIAMO meravigliati leggendo il racconto della chiamata e della missione di Mosè (I Lettura). Nel suo peregrinare di pastore, Mosè arriva al monte di Dio, l’Oreb (“il tenebroso”). Attraverso la fiamma del roveto Dio si manifesta a Mosè. A lui rivela il suo nome: Jahvè, che significa: «Io sono colui che sono». Dio non è un idolo, ma si rivela come Dio vivo, sempre vicino e presente in mezzo al suo popolo. Dio invia Mosè a liberare gli Israeliti dalle sofferenze della schiavitù egiziana. È una missione che supera le forze umane. Paolo (II Lettura) rievoca il cammino degli Ebrei nel deserto, quando il popolo ricevette tutti i doni necessari alla vita, l’acqua e la manna. Questi, come figure del Battesimo e dell’Eucaristia, indicavano già un rapporto con Gesù Cristo.
Il Vangelo ci aiuta a comprendere il significato di incidenti tragici e morti violente. La parabola del fico senza frutti ci invita ad abbandonare la convinzione che alla colpa segua il castigo e non sia possibile il perdono. Chi sbaglia può rinnovarsi e cambiare. Dio è paziente, ma il tempo di cui disponiamo per convertirci è breve. Approfittiamo del «momento favorevole» della Quaresima!
Orlando Zambello, ssp
VIA CRUCIS
1a STAZIONE – Gesù condannato a morte. Come ogni essere umano, anche Gesù deve morire, ma il peccato dell’uomo lo vuole uccidere: è la morte dell’innocente.
2a STAZIONE – Gesù è caricato della croce. Il Signore porta su di sé il dolore del mondo, ci precede, porta anche la nostra sofferenza: ci chiede di seguirlo.
3a STAZIONE – Gesù cade per la prima volta. Il peso della croce lo fa cadere: è il segno del suo abbassamento per alzarci: cade perché noi possiamo stare in piedi.
4a STAZIONE – Gesù incontra sua Madre. I discepoli sono fuggiti, ma non Maria. Lei non abbandona il Figlio. È il nostro modello: irriducibile nella sua fedeltà.
5a STAZIONE – Simone di Cirene porta la croce di Gesù. Coinvolto nel destino del Signore, il cireneo è un sollievo per Gesù: è una grazia camminare con Cristo.
6a STAZIONE – La Veronica asciuga il volto di Gesù. Una donna scopre nel volto sofferente di Cristo, il volto di Dio e la sua salvezza: nel dolore la speranza.
7a STAZIONE – Gesù cade per la seconda volta. Cade per essere vicino alla polvere in cui giace l’uomo senza Dio. Ci raggiunge nel profondo del nostro peccato.
8a STAZIONE – Gesù incontra le donne di Gerusalemme. Egli rimprovera una pietà sentimentale, fatta solo di parole, che si commuove, ma non cambia stile di vita.
9a STAZIONE – Gesù cade per la terza volta. Non basta una volta, nemmeno due, per dirci che Gesù cade ai piedi del nostro peccato, soffre per le nostre cadute.
10a STAZIONE – Gesù è spogliato delle vesti. Come l’uomo caduto nel peccato, che ha perso la sua dignità di figlio di Dio, scende tutti i gradini della perdizione.
11a STAZIONE – Gesù è inchiodato in croce. Il suo corpo è martoriato dalla croce: nei momenti di dolore o di sconforto guardiamo a Lui che conosce il soffrire.
12a STAZIONE – Gesù muore in croce. Questo è l’unico trono che il Signore accetta per sé: da qui, apparentemente vinto, regna sulla morte, attira il mondo a sé.
13a STAZIONE – Gesù è deposto dalla croce. Dopo lo strazio, la quiete: Gesù è consegnato alle cure di chi lo ama e osa rimanere anche quando tutto sembra perso.
14a STAZIONE – Gesù è collocato nel sepolcro. Tutto sembra finito. Ma il Signore si è paragonato ad un chicco di grano: sepolto, muore per fiorire a nuova vita.
Elide Siviero
XXVII GIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNO IN MEMORIA DEI MISSIONARI MARTIRI –
La giornata viene celebrata il 24 marzo, data del martirio di Mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador. Nel 1980, dopo essersi schierato con gli ultimi e aver denunciato le violenze della dittatura nel suo Paese, fu assassinato dagli squadroni della morte mentre celebrava l’Eucaristia. Il 14 ottobre 2018, in piazza San Pietro, nel corso del Sinodo dei Vescovi dedicato ai giovani, papa Francesco lo ha proclamato Santo.
Preghiera dei fedeli
C- Fratelli e sorelle, come Mosè che ha cercato il vero Dio, anche noi volgiamo il nostro sguardo al Signore e innalziamo a lui la nostra fervida preghiera.
Preghiamo insieme, dicendo: Ascoltaci, o Signore.
1. La Chiesa sia sempre una casa aperta e accogliente, capace di testimoniare e di vivere la misericordia di Dio che raggiunge ogni uomo, preghiamo:
2. Quanti riconoscono di essere peccatori possano ravvedersi e intraprendere un serio cammino di pentimento e di conversione, preghiamo:
3. I giovani giungano, con l’aiuto di guide valide, a quella maturità che consente loro di essere coscienti che la vita non va sprecata, ma vissuta in pienezza, preghiamo:
4. I genitori sappiano educare i figli con pazienza e generosità, consapevoli della grande missione assunta di fronte a Dio e alla società, preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C – O Padre, volgi su di noi la tua misericordia, accetta le preghiere che ti abbiamo rivolto con cuore confidente e mostraci la tua benevolenza. Per Cristo nostro Signore.
A – Amen
III SETTIMANA DI QUARESIMA
25 L Annunciazione del Signore, Solennità (bianco). Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Con il “sì” della “sposa di Giuseppe” Maria il divino si unisce all’umano, il Figlio dell’Altissimo si identifica con il figlio di Davide, che Maria concepisce per opera dello Spirito Santo e chiamerà Gesù. È il grande mistero dell’incarnazione. S. Lucia Filippini; S. Nicodemo. Is 7,10-14; 8,10c; Sal 39,7-11; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38.
26 M Ricordati, Signore della tua misericordia. La parabola del servo, debitore “insolvibile e spietato”, ci mette di fronte a due verità: il nostro debito verso Dio è enorme ed assolutamente insolvibile; la sua remissione dipende dal nostro atteggiamento verso il prossimo. Ss. Baronzio e Desiderio; B. Caterina C. Morano, Dn 3,25.34-43; Sal 24,4-9: Mt 18,21-35.
27 M Celebra il Signore, Gerusalemme. Gesù afferma l’unità dei due Testamenti, confermando la validità dell’Antico Testamento. L’esigenza di una giustizia “più perfetta” deriva dal nuovo rapporto con Dio: non più la giustizia dei “servi”, ma la giustizia dei “figli”. S. Ruperto; B. Francesco Faà di Bruno. Dt 4,1,5-9; Sal 147,12-13.15-16.19-20; Mt 5,17-19.
28 G Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. Gesù è venuto a liberare l’uomo dal potere di Satana. Questo è il significato degli esorcismi. La vittoria di Gesù è sicura, perché egli è “il più forte”. La presenza del regno di Dio esige da parte dell’uomo una decisione. S. Stefano Harding; B. Giovanna M. de Maillé. Ger 7,23-28; Sal 94,1-2.6-9; Lc 11,14-23.
29 V Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce. Il comandamento di Dio, «Amerai il Signore tuo Dio», che assorbe “tutte” le potenzialità umane, rimane essenzialmente “unico”; è l’amore del “prossimo”, tuttavia, che ne rende visibile la fonte e l’efficacia. S. Guglielmo Tempier; S. Ludolfo. Os 14,2-10; Sal 80,6c-11.14.17; Mc 12,28b-34.
30 S Voglio l’amore e non il sacrificio. Dobbiamo salire al tempio, ossia metterci alla presenza di Dio, per “pregarlo” e non per vantarci dei nostri meriti. Il pubblicano e il peccatore non sono tanto due “categorie” distinte, quanto piuttosto due “atteggiamenti” che si alternano dentro di noi. S. Secondo; S. Leonardo Murialdo; B. Amedeo IX. Os 6,1-6; Sal 50,1-2.18-21; Lc 18,9-14.
[31 D IV Domenica di Quaresima / C (S. Beniamino) Gs 5,9a.10-12; Salmo 33,2-7; 2 Cor 5,17-21; Lc 15,1-3.11-32].
Tarcisio Stramare, osj
Salmo responsoriale e accompagnamento
PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa.
Inizio: Padre, perdona (499); Il tuo amore, Signore (497).
Salmo responsoriale: M° P. Rimoldi. Ritornello: Spero nel Signore (137).
Processione offertoriale: Parole di vita (701).
Comunione: Tu sei come roccia (745); Se tu mi accogli (501).
Congedo: Madre del Salvatore (584).
ACCOMPAGNAMENTO
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