Il Santuario viterbese è il più importante della provincia di Viterbo, e ha una storia lunghissima, che in pochi conoscono e che portò il culto ad arrivare a Roma, grazie alla confraternita dei Macellari, i mercanti di bestiame maremmani, molti dei quali della Tuscia, che portarono il culto nella capitale ispirandosi a quello viterbese.
La storia del culto della Madonna della Quercia inizia nel 1417 quando mastro Battista Luzzante fece dipingere l’immagine della Vergine Maria su una tegola per appenderla ad una quercia. Un gesto che una cinquantina di anni dopo portò all’inizio del vero e proprio culto, nato dalla fuga di un cavaliere che stremato e inseguito da nemici si nascose ai piedi della quercia che ospitava la tegola e divenne invisibile a chi lo inseguiva. Un miracolo, secondo la leggenda, che diede il via alla devozione dei viterbesi alla Madonna della Quercia.
Ma questa è solo una delle due teorie che diede vita al culto. L’altra leggenda riguarda la preghiera di 30.000 devoti di tutta la Tuscia che chiesero alla Madonna della Quercia di fermare la peste che affliggeva le popolazioni, che nel giro di una settimana cessò. In seguito a uno di questi fatti, tra il 1467 e il 1469, si decise così di costruire il primo Santuario a Viterbo.
Un fascino che contagiò sul finire del secolo i mercanti di bestiame che andavano da Roma in terra di Tuscia per comprare bestie e prodotti vari per portarli nella Capitale. Fu grazie a papa Giulio II, devoto alla Madonna della Quercia, che all’inizio del 16esimo secolo questi commercianti di carni trovarono uno spazio tutto loro nella Capitale e così decisero di dedicare proprio alla Madonna della Quercia una piccola chiesa, che oggi è quello splendore che tutti conosciamo, trasferendovi anche la sede della Confraternita.
Il 10 settembre 2017 è iniziato il sesto centenario della Madonna della quercia, da ritenersi senza dubbio alcuno un appuntamento unico ed irripetibile con la storia ed una doverosa testimonianza di tutti coloro che guardano con fede e speranza a tale amabile celeste Madre.
Sua Santità Papa Francesco ha concesso, per l’occasione, un anno giubilare straordinario, iniziato con l’apertura della Porta Santa nella insigne basilica di Bagnaia a Viterbo.
Il Presidente Roberto Dionisi, unitamente al consiglio dei querciaioli romani, vuole cogliere l’opportunità per onorare tale fausto avvenimento.