VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 24 febbraio 2019

VII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 24 febbraio 2019

È abbastanza normale raccomandare la solidarietà con chi ci è prossimo per legami di famiglia, di religione e di patria. Gesù spazza via tutti i limiti e ci chiede di far saltare l’ingranaggio dei conflitti e degli odi. L’amore gratuito è senza frontiere, come quello di Dio e di Gesù, che sulla croce ce ne ha dato l’esempio.

«SIATE MISERICORDIOSI, COME IL PADRE VOSTRO»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
CON la parola “longanimità” si intende generalmente un «costante atteggiamento di generosa indulgenza e sopportazione». È “longanime” colui che è incline, nei rapporti con il prossimo, alla comprensione e all’indulgenza, colui che sa attendere con pazienza, perseveranza e fiducia “i tempi” di chi ha ancora bisogno di conversione e lo sa pazientemente accompagnare in questo cammino non sempre facile. La longanimità per eccellenza risiede in Dio e nella liturgia che oggi la Chiesa ci fa celebrare possiamo facilmente individuarla. 
Essa si riflette anzitutto in Davide nei confronti di Saul che lo perseguitava per ucciderlo, impedendo ad Abisai di dargli la morte (I Lettura); questa qualità, poi, viene indicata nell’odierna pagina evangelica come irrinunciabile per ogni cristiano a cui il Maestro Divino comanda di amare i nemici partecipando ad essi la stessa misericordia del Padre (Vangelo); infine la si riscontra in Gesù stesso che con la sua passione, morte e risurrezione ci ha donato la sua stessa vita e continua a offrirci il suo amore con il costante permanere del suo Spirito in noi (II Lettura).

Don Guido Colombossp

«RICEVI IL SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA ALMENO A PASQUA»

I Precetti della Chiesa, 3: «Ricevi il sacramento dell’Eucaristia almeno a Pasqua». Illustrazione di Francesca Corrao (2018).
QUESTO terzo precetto sarebbe stato incomprensibile ai cristiani dei primi secoli. Infatti, per loro era normale ricevere la comunione ogni volta che si partecipava alla Messa. Infatti, Gesù ha istituito l’Eucaristia perché essa sia ricevuta: «Prendete e mangiate… Prendete e bevetene tutti…». 
La comunione è lo scopo della Messa, i cui nomi più antichi sono appunto «cena del Signore» (1Cor 11, 20) e «frazione del pane» (Atti 2, 42). Per complesse circostanze storiche la Messa finì per trasformarsi dal punto di vista liturgico in un rito del solo sacerdote al quale i fedeli assistevano pregando in modi diversi. 
Di fronte a questa anomalia il concilio Lateranense IV (1215) si vide costretto ad emettere il precetto della comunione eucaristica almeno una volta all’anno a Pasqua. La riforma liturgica del concilio Vaticano II (1962-1965) ha rimesso in evidenza come la celebrazione dell’Eucaristia sia fondamentalmente la comunione al corpo e sangue di Cristo. 
È certamente vero che vi sono circostanze e situazioni personali che, responsabilmente, impediscono ad alcuni battezzati di accostarsi alla mensa eucaristica. 
Tuttavia, per i fedeli che non hanno alcun impedimento la comunione è la norma di ogni Messa. Ricevere la comunione soltanto a Pasqua, per quanto minimale, è senza dubbio un lodevole segno e strumento di grazia per mantenere viva la debole fiamma della fede e della vita cristiana.

Silvano Sirboni,  liturgista

RETE MONDIALE DI PREGHIERA DEL PAPA

Per l’Evangelizzazione: Per le comunità cristiane, in particolare quelle che sono perseguitate, perché sentano la vicinanza di Cristo e perché i loro diritti siano riconosciuti.

Dei Vescovi: Per tutti i papà, perché la vita di san Giuseppe li incoraggi a essere docili ai disegni di Dio Padre.

Mariana: Il sì di Maria alla volontà del Padre ispiri i nostri sì.

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, consapevoli di dover perdonare tutti, anche i nemici, ci rivolgiamo a Dio nostro Padre, che per primo ci ha amati e in Cristo ci ha perdonati.

Preghiamo dicendo:  Ascoltaci, o Signore.

1. Per la Chiesa, popolo santo di Dio, perché manifesti la fedeltà al messaggio evangelico nell’amore ai nemici e nella solidarietà verso tutti, preghiamo:

2. Per tutti i popoli della terra, perché superino le barriere dell’odio e della violenza e il mondo conosca finalmente un’èra di fraternità e di pace, preghiamo:

3. Per tutti i credenti in Cristo, perché, nel silenzio, vincano ogni giorno il male con il bene, le offese con il perdono, la violenza con la mitezza, diventando così testimoni del tuo amore, preghiamo:

4. Per noi qui presenti, perché la familiarità quotidiana della Parola di Dio ci renda capace di valutare con matura saggezza ciò che Dio vuole nelle concrete situazioni della vita, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C – Radunati nella tua casa, o Signore, ricordiamo e celebriamo la tua misericordia; fa’ che l’umanità intera possa riconoscere l’efficacia della tua salvezza nella faticosa gestazione di un mondo nuovo. Per Cristo nostro Signore.

A – Amen

VII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

25 L Il Signore regna, si riveste di maestà. Per vincere le tentazioni del demonio e prevenire i mali occorre una preghiera costante, umile e fiduciosa. S. Nestore; S. Cesario; B. Domenico Lentini. Sir 1,1-10 (NV); Sal 92,1-2.5; Mc 9,14-29.

26 M Affida al Signore la tua vita. La virtù dell’umiltà, quando è vera, non solo ci preserva di ambire i primi posti, ma ci spinge a servire gli altri, senza fare distinzioni di cultura. S. Alessandro di Alessandria; S. Faustiniano; S. Porfirio. Sir 2,1-13 (NV); Sal 36,3-4.18-19.27-28.39-40; Mc 9,30-37.

27 M Grande pace per chi ama la tua legge. Gesù ci ricorda di non essere gelosi: chi opera il bene per amor suo, non è contro di lui. L’albero si riconosce dai suoi frutti. S. Gabriele dell’Addolorata; S. Onorina; S. Gregorio di Narek. Sir 4,12-22 (NV); Sal 118,165.168.171-172. 174-175; Mc 9,38-40.

28 G Beato l’uomo che confida nel Signore. Si può incitare al male in tanti modi: con gli scritti, andando in ambienti equivoci, con gli audiovisivi e con la controtestimonianza. S. Romano; S. Osvaldo di Worcester; B. Antonia da Firenze. Sir 5,1-10 (NV); Sal 1,1-5; Mc 9,41-50.

1 V Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi. Il matrimonio, fra un uomo e una donna, è mezzo di santificazione, solo se è benedetto da Dio, fedele e aperto alla vita. S. Felice III; S. Albino; B. Cristoforo da Milano. Sir 6,5-17 (NV); Sal 118,12.16.18.27.34-35; Mc 10,1-12.

2 S L’amore del Signore è per sempre. Il regno di Dio appartiene a coloro che, come i bambini, sono senza malizia e hanno «mani innocenti e cuore puro» (Sal 24,4). S. Troadio; S. Angela della Croce; B. Carlo Bono. Sir 17,1-13 (NV); Sal 102,13-18; Mc 10,13-16.

[3 D VIII Domenica del T. O. / C (Ss. Marino e Asterio) Sir 27,5-8; Sal 91,2-3.13-16; 1Cor 15,54-58; Lc 6,39-45].

D. Mariano Grosso osb

Oggi viene celebrata nel Tempio san Paolo di Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de “La Domenica”.

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Ti esalto, Dio, mio re (738); Tutta la terra canti a te (683). 
Salmo responsoriale: M° P. Rimoldi. Ritornello: Il Signore è il mio pastore (88-90). 
Processione offertoriale: Signore, cerchi i figli tuoi (725). 
Comunione: Pane vivo, spezzato per noi (699); Passa questo mondo (702). 
Congedo: Ubi caritas et amor (755).

ACCOMPAGNAMENTO
Clicca sull’immagine per ingrandire:

Accompagnamento